La scelta del governo Meloni di proclamare cinque giorni di lutto nazionale – furono tre per Giovanni Paolo II, nessuno per Sandro Pertini, uno per i 19 militari italiani uccisi a Nassiriya – tende a oscurare le celebrazioni dell’80° Anniversario della Liberazione. La destra di governo continua a riscrivere la memoria antifascista del Paese, a erodere i fondamenti della Costituzione nata dalla Resistenza, a colpire ogni forma di opposizione sociale e culturale. Tentare di affievolire la portata simbolica del 25 aprile significa colpire al cuore la nostra democrazia.
La memoria non si cancella. L’antifascismo non è un retaggio del passato: è il presente e il futuro di chi lotta ogni giorno contro le diseguaglianze, contro lo sfruttamento, contro l’autoritarismo crescente che prende piede nel linguaggio e nei decreti. La Liberazione è il momento in cui il popolo italiano ha detto no al fascismo, alla guerra, al razzismo e alla sopraffazione.
Il 25 aprile è la festa laica per eccellenza, perché nasce dalla lotta di uomini e donne comuni, spesso giovanissim3, che hanno scelto la parte giusta della storia.
Il 25 aprile, in ogni città e in ogni paese, l’Arci ci sarà. Saremo nelle piazze, nelle strade, nei circoli, nei teatri e nei parchi. Daremo voce alla memoria partigiana e alle lotte di oggi: dal diritto al lavoro alla difesa dell’ambiente, alla mobilitazione per la Pace e il disarmo, per i diritti sociali, civili e umani.
Lo faremo con la forza delle parole e con la leggerezza della musica, con le testimonianze, con le storie, con i canti. Perché la Liberazione non è solo ricordo, è movimento, è partecipazione, è resistenza quotidiana. È gioia collettiva e rabbia trasformata in impegno.
Celebrare la Liberazione significa continuare a lottare. Noi non ci fermeremo, lo faremo insieme, in tante e in tanti, a voce alta.
Buon 25 aprile, viva la Resistenza, viva la libertà.
Arci Lombardia
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