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REINDUSTRIALIZZAZIONE AREA LEUCI = BANCO DI PROVA DEL “SISTEMA LECCO”

admin maggio 30, 2014 reti Commenti disabilitati su REINDUSTRIALIZZAZIONE AREA LEUCI = BANCO DI PROVA DEL “SISTEMA LECCO”

Pubblichiamo, qui di seguito,  l’aggiornamento all’ultimo  comunicato stampa, degli ex Lavoratori Leuci:

 “Abbiamo letto sui media alcune considerazioni relative al previsto incontro promosso dalle Istituzioni Locali del 28 maggio alle ore 16,30 presso la sede della Camera di Commercio di Lecco (Via Tonale, 28/30 – Lecco, sala Arancio) a cui sono state invitate parecchie aziende del settore Illuminazione ed Energia per illustrare loro i vantaggiosi contenuti della recente legge regionale “Lombardia Impresa” abbinata al possibile progetto di rilancio dell’area Leuci.

Essendo parte direttamente in causa e conoscendo bene i vari risvolti collegati a questo pluriennale percorso nato “dal basso”, ed a cui abbiamo dovuto più volte imprimere energiche azioni di rilancio, per dovere di schiettezza, non possiamo esimerci dal proporre a tutti le seguenti valutazioni :

1) Apprezziamo chi si è effettivamente speso, a vario titolo, per saper far cogliere all’intero Territorio un’opportunità concreta che va ben oltre le sorti di una pura vertenza sindacale ed ha a che fare, come molti hanno ben compreso, con la capacità dell’intero “Sistema Lecco” di riprogettare la propria vocazione manifatturiera connotandola con valenze innovative, sociali ed ecocompatibili, fornendo una concreta possibilità di traduzione pratica di tante teorizzazioni.

2) Registriamo la “prudenza” ed il realismo – sempre anche da noi praticato – di chi non nasconde le difficoltà di un più volte rivisitato piano di reindustrializzazione dell’area ma, proprio in ragione di questo, riteniamo che per rendere più appetibile e praticabile l’impegno di imprenditori interessati occorra fornire loro adeguati strumenti valutativi. A tal fine consideriamo d’importanza primaria la predisposizione, peraltro prevista in sedi ufficiali, di un sintetico “pacchetto” onnicomprensivo sia delle effettive agevolazioni previste dalla citata legge che delle facilitazioni offerte dagli altri enti locali (Provincia e Comune). Questo non sarebbe un dettaglio ma un preciso indicatore di un approccio pratico e convinto al perseguimento dell’obiettivo.

3) Apprezziamo ovviamente l’attuazione, anche se un po’tardiva, di questo impegno promozionale-divulgativo ma con schiettezza chiediamo : le associazioni imprenditoriali, più di ogni altro attore coinvolto, lo stanno adeguatamente sostenendo e perorando presso i loro associati ? Noi lo speriamo vivamente.

Inoltre condividiamo come sicuramente coerente al progetto iniziale “Cittadella della Luce e dell’Energia” l’aver invitato in questa fase gli imprenditori che operano nei pertinenti settori ma riteniamo che vadano esplorate , subito dopo, anche possibili interessamenti in altri settori del manifatturiero innovativo.

4) Ricordiamo a tutti che siamo di fronte ad un ineludibile bivio : o si disconosce, come più volte i vari attori coinvolti hanno pubblicamente affermato, la straordinaria convergenza di fattori concomitanti favorenti l’operazione di reindustrializzazione o si dovrà ammettere che il tanto chiacchierato “Sistema Lecco”, con i suoi attuali centri decisionali, non funziona perché non riesce nemmeno a far decollare un esempio concreto di riconversione industriale, dopo tante parole spese e tanti impegni pubblicamente assunti.

5) Infine che dire a riguardo della presentazione da parte del nostro ex datore di lavoro sig.Pisati, attuale proprietario dell’area Leuci, di un’Osservazione al PGT, peraltro guarda caso debitamente corredata da un progetto di massima,
per chiederne la trasformazione da destinazione industriale/artigianale ad una esclusivamente residenziale/commerciale ?

Non comprendiamo chi si stupisce : Pisati ha solo gettato la maschera su di un’operazione che tanti, noi per primi, hanno definito, sin dalla sua rilevazione dell’azienda Leuci, come preordinatamente votata alla “resa immobiliare” e non al rilancio produttivo.

Ora sta a tutti, in primis all’Amministrazione Comunale che apprezzabilmente ha confermato la precedente destinazione, dimostrare come un intero Territorio sa difendersi da simili attacchi, che in molti definiscono predatori, opponendovi alternative di reindustrializzazione innovativa che lo stesso Territorio aspetta da tempo. Su tutto questo occorrerà la massima attenzione ed il massimo impegno di tutti.

Di nostro rileviamo un ulteriore palese atteggiamento contraddittorio di Pisati : a fronte di anomale e lunghissime modalità di liquidazione delle nostre spettanze, che siamo stati costretti ad accettare, nostro malgrado, a causa delle più volte dichiarate sue “insormontabili” difficoltà finanziarie, appuriamo che può mettere in campo o perlomeno reperire ingenti risorse economiche finalizzate ad una operazione immobiliare : a chi ci legge trarre le doverose conclusioni !

 Noi, come sempre, seguiremo, assieme alle varie realtà che ci sostengono da tempo, l’evolversi dell’intera faccenda in funzione di costante stimolo costruttivo. Ce lo chiedono non solo i nostri ex colleghi di lavoro ma anche molti altri lavoratori, a rischio di disperazione, di tante altre aziende, non solo di questo Territorio, che vedono nella nostra vicenda un concreto esempio non solo di non rassegnazione ma soprattutto di costruttiva proposta : un vero banco di prova di una effettiva volontà di riconversione virtuosa.”

 Bosisio, Esposito, Papini ex Rsu Leuci, in nome e per conto degli ex lavoratori Leuci

Così scrivevamo nel precedente nostro comunicato ed adesso, dopo l’incontro del “ Tavolo Provinciale” allargato del 28 che ha registrato la presenza di alcuni primi imprenditori (pochi) che si son detti disponibili a ben valutare le opportunità della citata legge “Lombardia Impresa”, ci sentiamo di ulteriormente richiamare tutte le realtà coinvolte,  a tutti i livelli, a continuare a credere ed a prodigarsi per sviluppare questi primi germi, visto che peraltro sono stati previsti ulteriori passaggi allargando la “consultazione” ad altri settori manifatturieri che vogliano realmente impegnarsi  in prospettive e prodotti innovativi.

Ma nessuno dica che non ci sono imprenditori potenzialmente interessati e soprattutto che è solo un problema dipendente dalla volontà effettiva di qualche imprenditore, quasi fosse una faccenda “privata”. La domanda sarebbe d’obbligo : a cosa serve avere il  “sistema Lecco “ ( supposta “cabina di regia” o simile terminologia molto in voga non solo sui media, in funzione di un “accompagnamento/orientamento dello sviluppo territoriale”  ) se poi in definitiva tutto dovesse dipendere in modo determinante dall’iniziativa di singole aziende ?

Lecco, 30 maggio 2014

 

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