Stabilire un meccanico rapporto tra opinioni espresse e atti considerati illegali riporta alla memoria i teoremi giudiziari che generarono l’ondata di arresti del 7 aprile del 1979.
Oltretutto contraddice una recente sentenza che esclude che l’attivismo anti Tav possa essere considerato alla stregua di terrorismo contro lo Stato. Malgrado questo, il movimento NoTav è stato oggetto di pesanti condanne proprio in questi giorni, a dimostrazione di un atteggiamento quantomeno altalenante della Magistratura, con una propensione però alla repressione pura e semplice.
Ha quindi ragione Erri De Luca a dire che è pronto a reiterare il presunto reato, se tale verrà considerato. E noi siamo pronti a sostenerlo. Tutte le evidenze, perfino quelle contabili, dimostrano che il movimento della Val di Susa che si oppone alla Tav ha sempre avuto ragione. La tratta di alta velocità Lione Torino è distruttiva dell’ambiente, costosissima e priva di interesse economico visto il mutamento della situazione. Qualunque governo serio avrebbe il dovere di voltare pagina su quel progetto. Così come del resto sta accadendo in altri paesi europei.
ArciReport, 28/01/2015






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