La legislazione italiana in materia di immigrazione ha poco più di vent’anni di storia, ma ha inanellato una quantità impressionante di fallimenti e castronerie. Voglio ricordare solo la più recente ‘bestialità’, sanata dalla Corte Costituzionale: il divieto per il cittadino italiano di sposarsi a casa propria, introdotto dal cosiddetto ‘decreto sicurezza’, che pretendeva di esigere un permesso di soggiorno per motivi di lavoro anche per contrarre matrimonio in Italia con un/a italiano/a. Il decreto di ‘emersione’ che diviene operativo dal 15 settembre non fa eccezione a questa regola di sciatteria legislativa: al suo interno contiene una ‘perla’ che lo renderà inapplicabile in numerosissimi casi, e lo collocherà nel novero delle leggi emanate per non funzionare (ed arricchire azzeccagarbugli e legulei). Originalissimamente, viene richiesto al datore di lavoro che fa ‘emergere’ il proprio dipendente precedentemente assunto ‘in nero’, di dimostrare la presenza del lavoratore straniero sul territorio nazionale almeno alla data del 31 dicembre 2011, attraverso documentazione proveniente da organismi pubblici……Leggi tutto







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